13 Ottobre 2013
In questo
post cercherò di rispondere a coloro che mi hanno chiesto dove sono
e che cosa ne e' stato del viaggio e del blog.
Dopo aver
'rotolato' verso est per nove mesi ho sentito l'esigenza di tornare a
casa, alle mie radici che mi stavano in un certo senso richiamando e
di cui onestamente sentivo la mancanza.
Ho trascorso l'estate in
Italia a contatto con la mia famiglia, i miei amici, la mia lingua,
la mia cultura, i mie profumi, il mio cibo, i miei colori e la mia
musica.
Ritornare dopo il lungo viaggio mi ha consentito di vedere il mio paese da
una prospettiva diversa e di fare esperienze alternative di scoperte, festival, raduni nella tranquillità di un ambiente
familiare.
Con i bambini nel centro dove lavoro |
In un certo
senso mi sono ricaricato e ho potuto vedere anche il viaggio in
prospettiva e decidere il da farsi dalla tranquillità e comodità di
casa.
Devo
ammettere che dopo nove mesi on the road, all'inizio mi sono sentito
spaesato. E' come se tornando al proprio ambiente di origine, la
vecchia parte di me si fosse subito riabituata e fosse riemersa andandosi a scontrare
con quell'altra che si era sviluppata durante il viaggio
in solitaria.
Un po' per mancanza di
motivazione - in quanto non più in viaggio - e un po' per pigrizia ho trascurato il blog durante gli ultimi mesi e me ne scuso con coloro che mi seguivano.
In ogni caso
ora sono in India, a Nuova Delhi dove ho deciso che mi stabilirò per
qualche mese. Questa nuova esperienza rappresenta l'atto secondo del
viaggio intrapreso l'anno scorso anche se da una prospettiva diversa.
Essere a lungo in viaggio in solitaria e' un'esperienza eccezionale di scoperta di se stessi, prima ancora che di altri posti e luoghi. Si vede come si reagisce di fronte a situazioni e contesti diversi e soprattutto ai propri limiti. Si capisce cosa e' giusto per se
stessi al di la' di tutti i condizionamenti del nostro ambiente
originario ma anche dalle idee sul viaggio di altre persone che spesso eccitano ma che poi si rivelano inadatte a se.
Ritengo sia giusto spingersi verso i propri limiti cercando di
superare le proprie paure – vedendo che spesso sono infondate –
ma poi non spingersi oltre questi limiti ma accettarli e
focalizzarsi invece sulle cose che ci fanno stare bene sul momento.
Ecco dopo nove mesi di viaggio ho realizzato di aver bisogno di fermarmi e costruire qualcosa e quindi di un'esperienza diversa. Avrei
potuto viaggiare probabilmente qualche mese con i mezzi ancora a
disposizione ma ho deciso di fermarmi in un posto. Ho bisogno
di quotidianità e mi sono accorto che si puo' benissimo continuare a
lavorare su stessi e vivere la propria vita come un'avventura senza
necessariamente essere costantemente in movimento.
Quindi
eccomi in India. Il paese dove ho trascorso più tempo durante i nove mesi e che in qualche modo mi ha richiamato, al di
la' di tutte le mie preoccupazioni per le condizioni diverse ed anche estreme.
Perché l'India? Questa e' una domanda che mi viene posta molto frequentemente. Innanzitutto, l'India e' un paese con tantissimo da offrire
– in termini di diversità di culture, natura e realtà umane. Inoltre l'India e' un po' la patria delle esperienze alternative, spirituali e di divertimento che mi stanno appassionando.
L'India rappresenta anche una realtà estremamente diversa dalla nostra
occidentale, anche se ovviamente per molte cose sta cambiando
velocemente spinta dalla globalizzazione.
Quindi
immergersi in un ambiente cosi' diverso come l'India offre una nuova
prospettiva differente che inevitabilmente porta ad una crescita
personale.
Avevo
valutato anche di fare questa esperienza simile in Iran ma
avevo poi scartato questa opzione. Il paese e' stupendo ma molto più
simile all'occidente di quanto si pensi. Inoltre si percepisce forte
la pressione del governo che si intromette nella vita privata delle
persone - principalmente iraniani ma anche stranieri - ed alla lunga e' insopportabile.
Perché Delhi?
Anche questa e' una domanda che mi viene posta spesso. Ho scelto Delhi per una serie di coincidenze. In primis durante l'estate ho vagliato diverse organizzazioni locali in India e Nepal con le quali collaborare e ne ho trovata una di Delhi che mi e' sembrata la piu' affidabile.
Lodhi Garden a Delhi |
Quindi l'idea e' di avere un punto di
riferimento qui in India e quando ho un po' di tempo libero viaggiare nei
paraggi. Inoltre dato che i fondi stanno finendo, Delhi mi può
offrire anche la possibilità di trovare un lavoro remunerato.
Non so cosa
faro' dopo Delhi. Ho una vaga idea di dove indirizzarmi durante i prossimi
mesi ma i programmi potrebbero cambiare.
Per ora sto
lavorando come volontario con una organizzazione non governativa indiana (ONG) che
si occupa di istruzione, sanità e sviluppo della comunità' locale
tramite un lavoro fatto su bambini e donne. Per il momento seguo dei bambini in due centri che si trovano
nelle baraccopoli di Delhi, a cui principalmente insegno inglese.
Sto realizzando che i bambini hanno
tantissimo da insegnarmi – a dire il vero mi sembra di stare
imparando più io da loro che loro da me. La spontaneità di questi
bambini provenienti da situazioni disagiate mi riempie di energia
e mi mette alla prova ogni momento in cui sono con loro.
Tuttavia non
e' sempre facile. Per esempio la settimana scorsa ho cominciato a lavorare nella
scuola del quartiere più disagiato e devo dire che il contatto con
le condizioni di questa zona ha messo alla prova la mia motivazione
ad andare avanti. Inoltre un forte diluvio - fuori dalla stagione delle piogge - ha abbassato notevolmente le temperature e ha inondato le strade
che portano al quartiere dove lavoro. Un po' per il freddo portato dalla pioggia e un po' per lo
shock di vedere quelle condizioni ho trascorso quasi due giorni
chiuso in casa a guardare il soffitto con un mal di testa che mi
toglieva l'appetito e non mi consentiva di fare niente.
Per ora le
prime due settimane qui – sono arrivato il 26 settembre – le ho
trascorse ad ambientarmi, trovare casa, capire come funziona per il
lavoro, sbrigare faccende burocratiche, crearmi una connessione ad
internet e soprattutto cercando di trovare un modo per affrontare i
problemi della vita quotidiana in India.
Per ora questi sono
gli ultimi aggiornamenti, sul blog i prossimi sviluppi!
Namaste!
Alla grande Fra!
ReplyDeleteBuona crescita!
Un abbraccio,
Andre
Grazie Andre!!! Spero di vederti presto:)
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