English Version Below
26 Febbraio – 9 Marzo 2013
Timetable |
Rimanere seduti in meditazione in silenzio con tutte quelle regole
per almeno dodici ore al giorni e' stata quantomeno una sfida.
L'adrenalina, l'entusiamo e la motivazione mi consentirono di
procedere senza intoppi durante i primi giorni.
Tuttaia, giorno dopo giorno si faceva piu' arduo. I desideri e la
noia diventavano sempre piu' forti. Quando nulla viene concesso,
allora si realizza quante cose rendono l'esistenza comoda e tengono
la mente distratta e da quante cose materiali si dipende. Per me era
particolarmente difficile non poter scrivere il mio diario, leggere
libri e mangiare nient'altro che il semplice cibo vegetariano indiano
preparato per i partecipanti.
Il centro di meditazione era immerso nella natura e la sola cosa
concessa durante le pause dalla meditazione era passeggiare per il
resort.
In questo contesto, tutto ero chiaro, non c'era distrazione alcuna.
Ma tutto era anche amplificato. Ad un certo punto ho abbandonato
l'atrio di meditazione e ho detto all'assistente indiana che era
venuta da me: “Questa e' una tortura, voglio andarmene!”. Mi
stavo ribellando. Per contro, durante altri giorni ho sperimentato
importanti momenti di chiarezza.
Vipassana e'
un'esperienza profonda che richiede motivazione ed e' molto utile per
ottenere risposte su se stessi. Questo sperimentare coinvolge tutto
l'essere e non e' un semplice sapere astratto fatto solo con
l'intelletto.
In pratica
tutto viene lasciato fuori. Tutto cio' che non e' necessario e'
tenuto fuori. Sei solo con te stesso, con i tuoi sentimenti, paure e
preoccupazioni piu' profonde. Tutto diventa estremamente chiaro. E
non puoi fuggire.
La cosa piu'
importante che ho imparato e' come calmare la mente attraverso il
respiro – i quali sono altamente interconnessi – e prendere
distanza dalla natura in continuo cambiamento della mente.
Quello che ho anche realizzato e' che non sono la mente. Il
chiaccherio, la voce nella mia testa, questo non e' me. In genere mi
identifico con la mente ma questa e' solo una parte di me ma non me.
Anche i sentimenti e il corpo sono parte di me ma non me. C'e'
qualcos'altro che viene normalmente tralasciato e sul quale la
meditazione opera. C'e' una consapevolezza dell'essere, un posto
tranquillo da dove si puo' osservare tutto quello che capita alla
mente, corpo e al cuore.
Un altro
aspetto che e' diventato chiaro e' che piu' si include nella
consapevolezza, maggiore e' la possibilita' di raggiungere qualche
tipo di equilibrio con se stessi. I pensieri, le idee e le immagini
che in genere ci teniamo nascosti; le nostre paure, i nostri desideri
inpronunciabili, i nostri lati oscuri, queste sono le cose da
guardare in faccia.
Last Day of the Retreat |
Infine,
un'altra cosa importante e' che una volta che si va nel profondo
dell' inconscio si incontrano delle questioni di natura spirituale.
E le
interpretazioni che diamo a queste, concesso che chiare
interpretazioni siano possibili, sono qualcosa di estremamente
personale.
Con tutti questi e altri stimoli, probabilmente con piu' domande di
prima, sono riuscito a portare a termine questa esperienza fino alla
fine e poi ho trascorso qualche giorno di tranquillita' a Jodhpur e
Udaipur in Rajastan prima di dirigermi verso sud.
English Version
26 February – 9 March 2013
At the very end of
February commenced the ten days vipassana silence meditation retreat
in Jodhpur (Rajastan, India).
Vipassana Group |
My excitement, motivation and enthusiasm allowed to proceed smoothly
during the first days.
However, day by day it
became more and more arduous. The cravings and the boredom became
stronger and stronger. When nothing is permitted to you, then you
realise how many things make your life comfortable and keep your mind
distracted and to how many material things you are addicted. For me
it was particularly hard to not being allowed to write my journal,
read books and eat anything else than the simple Indian vegetarian
food prepared for the participants.
The meditation ashram was
immersed in the nature and the only thing permitted at breaks from
meditation was ambling around the resort.
In this setting,
everything became clear, there was no distraction. But also
everything was magnified. At some point I left the meditation hall
and told the Indian helper who came to me: “This is a torture, I
want to leave!!”. I was rebelling to the process. On the other
hand, at some other points I attained meaningful moments of clarity.
This process is a deep
experience requiring motivation and that is highly helpful to obtain
answers about yourself. And the experiencing involves your whole
being and is not just abstract knowing which is done only by the
intellect.
In Rajastan after the Retreat |
The most important thing
I learned is how to calm down the mind through the breathing –
which are highly interlinked - and to take distance from its
ever-changing nature.
What I also realised is
that my mind is not me. The chattering, the voice in the head, this
is not me. I usually identify with the mind but this is just a part
of me but not me. Also the feelings and the body are part of me but
not me. There is something else that I usually missed. There is an
awareness of just being, a quiet place from where an observation of
everything happening to mind, body and hearth is possible.
Another aspect that
became clear is that the more we include in our awareness, the higher
the chance to find some harmony within ourself. The thoughts, ideas
and images that we usually conceal to ourselves; our fears, our
unspoken desires, our dark sides, these are the things to look at.
Indeed the conscious and
rational part of the mind is a very little portion of it. Most of our
mind is unconscious and is composed of a great energy that sooner or
later we need to face. The mind is like a Ferrari that we use as a
bicycle since we are not aware of its enormous potential.
Udaipur, Rajstan, India |
Finally, another
important thing is that once we go deeply in our unconscious, we
inevitably come across spiritual matters.
And the interpretation we
give to them, admitted that clear-cut interpretations are possible,
is something really personal.
With all these and many
other insights, perhaps with more questions than before, I managed to
complete this experience till the end and then rested for few days in
Jodhpur and Udaipur in Rajastan before heading off southward.
No comments:
Post a Comment