English Version Below
5 Maggio 2013
Dopo
aver trascorso sette settimane a Pune (che si trova a sud di Mumbai) sono salito su un treno diretto verso nord. Molte
volte mi sono chiesto se fosse valsa la pena trascorrere tutto questo
tempo all'ashram di Osho. E sono sempre giunto alla medesima
risposta: si.
A
parte gli evidenti limiti e contraddizioni di questo ashram, ci sono
state molte cose da imparare per me. Soprattutto ho potuto ottenere una
prospettiva diversa sulla meditazione e – piu' in generale - sulla
vita.
Osho Statue in Pune - Source: The Internet |
Per la maggior parte degli occidentali meditare non e' la cosa piu'
naturale. Siamo abituati a rimanere seduti per
ore davanti ad un computer e ad intrattenere la nostra mente
durante la maggior parte del tempo che siamo svegli. Inoltre consideriamo il
tempo come una risorsa limita che deve essere ottimizzata. Il tempo
e' denaro. Abbiamo sempre bisogno di qualcosa da raggiungere e da
fare in modo da uccidere il tempo.
Per questa ragione
rimanere seduti per diverse ore senza attivita' per intrattenere la mente non e' facile. Inoltre l'osservazione del respiro, del corpo e della mente non e' probabilmente la cosa piu' stimolante ed interessante.
Per esempio Vipassana e' una tecnica fantasica ed efficace creata per le persone di 2500 anni fa. Persone che probabilmente erano esposte a livelli inferiori di stress. Si viveva piu' all'aria aperta e la mente ero meno stimolata da continue distrazioni, informazioni e stimoli rispetto ai giorni nostri.
Per esempio Vipassana e' una tecnica fantasica ed efficace creata per le persone di 2500 anni fa. Persone che probabilmente erano esposte a livelli inferiori di stress. Si viveva piu' all'aria aperta e la mente ero meno stimolata da continue distrazioni, informazioni e stimoli rispetto ai giorni nostri.
In
questo contesto si colloca l'aspetto piu' importante di Osho: la
creazione di tecniche meditative che si adattano ai nostri stili di
vita moderni.
Le societa' di massa
richiedono una standardizzazione dei comportamenti umani che
implicano enormi repressioni a livello individuale. Dobbiamo
diventare simili e comportarci nella stessa maniera in modo da poter
vivere nelle nostre societa'.
Un gran numero di regole ci sono state imposte a partire dalla nostra infanzia. Regole che alla fine hanno ostacolato il nostro autentico sviluppo e nascosto la nostra vera natura in modo da creare un individuo 'normale' che puo' essere facilmente previsto e quindi controllato.
Un gran numero di regole ci sono state imposte a partire dalla nostra infanzia. Regole che alla fine hanno ostacolato il nostro autentico sviluppo e nascosto la nostra vera natura in modo da creare un individuo 'normale' che puo' essere facilmente previsto e quindi controllato.
Oggigiorno
queste regole non provengono solo da pressioni culturali, famigliari
e religiose – come nel passato – ma anche dal sistema economico
dominante del consumismo. Quindi l'individuo viene standardizzato in
categorie predefinite in modo da essere facilmente interpretato dagli
esperti di marketing che possono cosi' meglio vendere i loro
prodotti.
Questo processo crea
tensioni represse all'interno degli individui e della
societa'. Tensioni derivanti da un bisogno di adattarsi a modelli
specifici che non riflettono la nostra vera natura. Bisogna diventare
un avvocato, un bancario o un impiegato, un perfetto marito o una
perfetta moglie, bisogna avere un'etichetta ed essere coerenti con
essa. Non possiamo essere noi stessi. Dobbiamo adattarci a questa
categoria e perdere la nostra natura piu' autentica che e' multiforme.
Fintanto
che siamo lontani dalla nostra vera natura, non otterremo vera
armonia e felicita' ma solo tensione e repressione. Non esiste maggior liberta' che poter essere chi siamo davvero.
Osho si chiede sarcasticamente, se l'esistenza ci ha concesso di essere qui a questo mondo, di chi altro abbiamo bisogno del permesso per poterci accettare così come siamo?
Osho si chiede sarcasticamente, se l'esistenza ci ha concesso di essere qui a questo mondo, di chi altro abbiamo bisogno del permesso per poterci accettare così come siamo?
Quindi date queste pressioni e poiche' la mente e' stata abituata ad esser costantemente occupata, intrattenuta e
stimolata, sedersi e meditare in silenzio e' un compito arduo. Verosimilmente finirai piu' frustrato di prima
perche' se ti siedi e fermi per un momento diventi consapevole di
tutta la spazzatura con la quale ci hanno riempito la testa. Tiziano
Terzani ben spiega questa idea quando scriveva che sedersi in
meditazione all'inizio era per lui come aprire le fogne.
In questo contesto le meditazioni di Osho sono di grande aiuto poiche' partono da un approcio attivo. Prima di tutto
bisogna esprimere – che e' il contrario di reprimere. Si comincia
dall'energia che ci hanno insegnato a spingere giu' dentro di noi.
Bisogna tirarla fuori. Esprimere qualsiasi cosa c'e' dentro
cercando di non giudicarsi.
Se cominci con il sedersi
in silenzio, creerai calma all'esterno ma diventerai
consapevole del caos presente all'interno. D'altro canto se cominci
dall'espressione di questo caos – urlando, saltando,
rideno, piangendo ma anche con la danza, il canto, la pittura,... - un punto silenzioso emergera' all'interno.
Da questo punto si potra' successivamente partire per sedersi e meditare.
Infatti l'ashram di Pune e' un ambiente dove si puo' esprimere quest'energia e diventare coscientemente matti per poi sedersi e meditare.
Infatti l'ashram di Pune e' un ambiente dove si puo' esprimere quest'energia e diventare coscientemente matti per poi sedersi e meditare.
Questa e' esattamente la
ragione per la quale' sono stato cosi' a lungo a provare le tecniche
di Osho: per capire come esprimere al meglio questa energia vitale
che giace inespressa dentro di noi.
E magari per imparare a meditare davvero.
E magari per imparare a meditare davvero.
English Version
5 May 2013
After seven weeks in
Pune (south of Mumbai), I jumped on a train and set off northwards. Many times I have asked myself whether it was worthy spending all this time in the
ashram of Osho. I have always wound up with the same answer: Yes.
Notwithstanding the
evident limits and contradictions of this ashram, there were many things to learn for me. Most importantly, I could obtain a different perspective on
meditation and – more in general - on life.
In this post I will try
to express my reflections about the importance of Osho meditations
for the modern man basing on my experience.
If you are a typical
westerner, then probably meditating is not the most natural thing for
you. We are used to sit for long hours in front of a computer and to entertain our mind during most of the time we are awake.
We consider time as a limited source that we should make the best use
of. Time is money. We always need something to achieve and to do in
order to kill time.
For this reason sitting
for hours with basically nothing to entertain the mind is not easy. Moreover, observing the breath, the body or the mind is probably not
the funniest and interesting thing to do.
For instance, Vipassana is a fantastic and
efficacious technique designed for people 2500 years ago. They were
probably under lower level of stress and living more outdoor. Their mind was less stimulated by continuous distractions, information and stimuli than nowadays.
Meditation Resort Entrance - Source: The Internet |
In this context comes the
most meaningful aspect of Osho: the creation of meditation techniques that fit our modern lifestyles.
Mass societies require
standardisation of human behaviours that involve huge repressions at
individual level. We have to become similar and behave in the same
way in order to live in our societies. A huge number of rules have
been imposed on us since we were children. Rules that eventually
hindered our true development and concealed our real nature in order
to create a 'normal' individual that can easily be predicted and hence
controlled.
Nowadays these rules are stemming
not only from cultural, familiar and religious pressure – as in the
past - but also from the dominating economic system of consumerism. The individual is standardised in predetermined categories in
order to be easily read by marketeers who can better sell
their products.
This process
creates repressed tensions within individuals and the society as
well. Tensions coming from a need to comply to specific models not corresponding to our true nature. You must become a lawyer, a banker or
an employee, you need to have a label and to be consistent with it.
We cannot be ourself. We need to fit in this category and lose our
authentic nature that is multiform.
As long as we are away
from our true being, we will not obtain true harmony and happiness but only tension and repression.
There is no greater freedom than to be what we are meant to be. Osho
sarcastically asks, if existence has invited us to be here, who else's permission
do we need to accept ourselves as we are?
Given these pressures - and because our mind has been accustomed to be constantly occupied, entertained and stimulated - meditating is a very arduous task. Probably you will end up more frustrated than
before because if you sit and stop a moment you become aware of all
the trash our minds have been filled with. The Italian journalist Terzani
well explains this idea when he wrote that sitting in meditation at
the beginning was for him like opening up the sewage.
In this context Osho
meditations are of great help since they start
from a more active approach. Firstly you express - which is the
contrary of repress. You start from the energy you have been trained
to push down. You take it out. You express whatsoever is there inside
of you without judging yourself.
If you start by sitting
silently you will create stillness outside but become aware of
the chaos inside. On the other hand if you start by expressing this
internal chaos – by screaming, jumping, laughing, crying, dancing, singing, painting, etc.. - a
silent point will emerge from within. From this silent point it will then be possible to start sitting and meditating.
Indeed the ashram in Pune provides with an environment where you can express this energy and become consciously mad and then sit and meditate.
That's exactly the reason why I stayed so long in Pune trying Osho techniques: to understand how to best express this vital energy that lies unexpressed inside.
And hopefully to learn how to really meditate.
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