17 April 2013, Pune, India
Versione Italiana Sotto
This post is to briefly explain my interest in meditation and some of its basic concepts I came across.
This
reflection is based on my personal experience and came about after two
months of meditation in India and while in contact with the thought of
Osho.
My plan in India was
to do meditation more consistently than how I did in the past, when I
tried some Buddhist and Vipassana meditations without going too deep in
it.
I consider meditation as a way to reach truth about oneself and ultimately real harmony and to transcend the surface of things.
The first thing to realise about changing anything in our own life is that we are personally in charge of this transformation. Nobody else can do it for us.
However this acknowledgement is not enough. We change our job, partner and behaviour but – unless there has been a deep transformation inside – we still are unsatisfied and with new problems.
We cannot achieve any harmony as long as the shift is not coupled with a deep change inside.
This because our external behaviour is the result of an interplay of deep forces inside, most of which are unconscious to us. Therefore, we change the surface of us hoping that things will get better but this transformation creates more suffering since the internal reality is still the same.
In The Way of
Ectasy Osho says that when we change our behavior in ways that we are
not really ready to behave in, then we deny a part of our consciousness. This part eventually becomes unconscious and as such
more powerful.
We become false
in order to accommodate an external necessity. All the new behaviors
become part of our social mask. The more we convince ourselves to be
this personage and we deny the huge part of ourselves that has become
unconscious, the more we suffer.
This
lying to ourselves, a kind of self-deceit, is hence the cause of
suffering. But truth cannot be hidden without problems. An interior
conflict will arise between our unconscious and conscious mind and
tension will be the result and eventually physics and psychological disorders will
emerge.
However, it is difficult to do otherwise because this is the way we have been raised up: change your external behaviour in order to change your self.
Osho
argues that we should rather change our awareness. And I could not
agree more with it. In the east this concept is well rooted, that is why
meditations techniques emphasise awareness. We must observe ourselves
in our lives: in our body, mind and feelings, in whatsoever we are doing
in the moment - than change will happen on its own. Probably in ways
that we cannot imagine now. We just need to be aware and open.
Therefore,
I consider meditation as a way to reach awareness – although it is not
the only means - which ultimately leads to truth and real harmony.
Real harmony that means a real balance between internal truth and
external behaviour.
Intrigued by these concepts, in India I started experimenting different meditations in order to find one that clicks for me.
I so began with the the ten days Vipassana silence meditation retreat in Jodhpur, India.Versione Italiana
Sulla Meditazione
In questo post spiego brevemente il mio interesse per la meditazione e alcuni concetti di base in merito.
Questa riflessione e' basata sulla mia esperienza personale ed e' maturata dopo due mesi di meditazione in India ed in particolare mentre ero a contatto con il pensiero di Osho.
Arrivato in India la mia intenzione era di praticare meditazione a fondo e in maniera approfondita e costante. In passato avevo gia' avuto modo di provare alcune meditazioni buddista e vipassana senza pero' andare troppo a fondo.
Considero la meditazione come un mezzo per ottenere la verita' su se stessi e una profonda armonia interiore e per quindi trascendere la superficie delle cose.
La prima cosa da realizzare in merito a cambiare qualcosa nella nostra vita e' che siamo personalmente ed esclusivamente noi gli unici responsabili. Nessun'altro puo' farlo per noi.
Questo riconoscimento non e' tuttavia sufficiente. In genere si cambia lavoro, partner e attegiamenti ma – a meno che non ci sia una profonda trasformazione interna – si e' ancora insoddisfatti e con nuovi problemi.
Non e' possibile ottenere un'armonia fino a quando al cambiamento esterno non e' associata una nuova e profonda consapevolezza.
I comportamenti esterni sono il risultato di un'interazione di profonde forze interne, la maggior parte delle quali sono inconsce. Quindi cambiamo le cose sulla superficie sperando che le cose migliorino anche all'interno ma in verita' questa trasformazione crea piu' dolore se la realta' interna non e' davvero cambiata.
Nel libro The Way of Ectasy Osho sostiene che quando cambiamo il nostro comportamento in modi in cui non siamo davvero pronti a sostenere, allora neghiamo una parte della nostra consapevolezza. Questa parte alla fine diventa inconscia e in quanto tale diventa molto piu' potente.
Diventiamo falsi per accomodare un'idea o una necessita' esterna. Tutti i nuovi comportamenti diventano parte della nostra maschera sociale. E piu' convinciamo noi stessi di essere realmente questo personaggio fittizio e neghiamo l'enorme parte di noi che e' diventata inconscia, piu' soffriamo.
Questo mentire a noi stessi, una specie di auto-illusione, e' quindi la causa della sofferenza. Ma la verita' non puo' essere tenuta nascosta senza troppi problemi. Si viene a creare un conflitto interiore tra il nostro inconscio e la parte conscia della mente. E disturbi psicologici e fisici saranno il risultato.
E' tuttavia difficile fare diversamente perche' questo e' il modo in cui siamo stati cresciuti: agire sui comportamenti in modo da cambiare se stessi.
Osho sostiente che dovremmo invece cambiare la nostra consapevolezza interna. E sono completamente daccordo con questa affermazione. In Oriente questa concezione e' ben radicata, per questo motivo le tecniche di meditazione si concentrano sulla consapevolezza.
Dobbiamo osservarci nella vita quotidiana: il nostro corpo, mente e sentimenti in ogni cosa mentre la stiamo facendo nel momento – quindi il cambiamento avvera' da solo. Probabilmente in modi che adesso non riusciamo ad immaginare. Dobbiamo solo rimanere consapevoli ed aperti.
Quindi, considero la meditazione come un modo per raggiungere consapevolezza – anche se non e' l'unico modo – che in ultima istanza conduce alla verita' e ad un'autentica armonia. La quale significa un equilibrio reale tra verita' interna e comportamento esterno.
Intrigato da questi concetti, ho cominciato a sperimentare diverse meditazioni sperando di trovarne una che si addice a me.
Ho quindi cominciato con il ritiro del silenzio Vipassana di dieci giorni a Jodhpur, in India.
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