Tuesday, October 15, 2013

Ritorno in India


13 Ottobre 2013

In questo post cercherò di rispondere a coloro che mi hanno chiesto dove sono e che cosa ne e' stato del viaggio e del blog.
Dopo aver 'rotolato' verso est per nove mesi ho sentito l'esigenza di tornare a casa, alle mie radici che mi stavano in un certo senso richiamando e di cui onestamente sentivo la mancanza. 

Ho trascorso l'estate in Italia a contatto con la mia famiglia, i miei amici, la mia lingua, la mia cultura, i mie profumi, il mio cibo, i miei colori e la mia musica.

Con i bambini nel centro dove lavoro
Ritornare dopo il lungo viaggio mi ha consentito di vedere il mio paese da una prospettiva diversa e di fare esperienze alternative di scoperte, festival, raduni nella tranquillità di un ambiente familiare.

In un certo senso mi sono ricaricato e ho potuto vedere anche il viaggio in prospettiva e decidere il da farsi dalla tranquillità e comodità di casa.

Devo ammettere che dopo nove mesi on the road, all'inizio mi sono sentito spaesato. E' come se tornando al proprio ambiente di origine, la vecchia parte di me si fosse subito riabituata e fosse riemersa andandosi a scontrare con quell'altra che si era sviluppata durante il viaggio in solitaria.

Un po' per mancanza di motivazione - in quanto non più in viaggio - e un po' per pigrizia ho trascurato il blog durante gli ultimi mesi e me ne scuso con coloro che mi seguivano.

In ogni caso ora sono in India, a Nuova Delhi dove ho deciso che mi stabilirò per qualche mese. Questa nuova esperienza rappresenta l'atto secondo del viaggio intrapreso l'anno scorso anche se da una prospettiva diversa.

Essere a lungo in viaggio in solitaria e' un'esperienza eccezionale di scoperta di se stessi, prima ancora che di altri posti e luoghi. Si vede come si reagisce di fronte a situazioni e contesti diversi e soprattutto ai propri limiti. Si capisce cosa e' giusto per se stessi al di la' di tutti i condizionamenti del nostro ambiente originario ma anche dalle idee sul viaggio di altre persone che spesso eccitano ma che poi si rivelano inadatte a se. 

Ritengo sia giusto spingersi verso i propri limiti cercando di superare le proprie paure – vedendo che spesso sono infondate – ma poi non spingersi oltre questi limiti ma accettarli e focalizzarsi invece sulle cose che ci fanno stare bene sul momento.

Ecco dopo nove mesi di viaggio ho realizzato di aver bisogno di fermarmi e costruire qualcosa e quindi di un'esperienza diversa. Avrei potuto viaggiare probabilmente qualche mese con i mezzi ancora a disposizione ma ho deciso di fermarmi in un posto. Ho bisogno di quotidianità e mi sono accorto che si puo' benissimo continuare a lavorare su stessi e vivere la propria vita come un'avventura senza necessariamente essere costantemente in movimento.

Quindi eccomi in India. Il paese dove ho trascorso più tempo durante i nove mesi e che in qualche modo mi ha richiamato, al di la' di tutte le mie preoccupazioni per le condizioni diverse ed anche estreme.

Perché l'India? Questa e' una domanda che mi viene posta molto frequentemente. Innanzitutto, l'India e' un paese con tantissimo da offrire – in termini di diversità di culture, natura e realtà umane. Inoltre l'India e' un po' la patria delle esperienze alternative, spirituali e di divertimento che mi stanno appassionando.

L'India rappresenta anche una realtà estremamente diversa dalla nostra occidentale, anche se ovviamente per molte cose sta cambiando velocemente spinta dalla globalizzazione.

Quindi immergersi in un ambiente cosi' diverso come l'India offre una nuova prospettiva differente che inevitabilmente porta ad una crescita personale.

Avevo valutato anche di fare questa esperienza simile in Iran ma avevo poi scartato questa opzione. Il paese e' stupendo ma molto più simile all'occidente di quanto si pensi. Inoltre si percepisce forte la pressione del governo che si intromette nella vita privata delle persone - principalmente iraniani ma anche stranieri - ed alla lunga e' insopportabile.

Perché Delhi? Anche questa e' una domanda che mi viene posta spesso. Ho scelto Delhi per una serie di coincidenze. In primis durante l'estate ho vagliato diverse organizzazioni locali in India e Nepal con le quali collaborare e ne ho trovata una di Delhi che mi e' sembrata la piu' affidabile.

Lodhi Garden a Delhi
Inoltre, Delhi e' una città enorme con tantissime opportunità di lavoro per stranieri. Infine Delhi si trova vicino a città e zone e città che vorrei esplorare e conoscere meglio (come per esempio il Kashmir). 

Quindi l'idea e' di avere un punto di riferimento qui in India e quando ho un po' di tempo libero viaggiare nei paraggi. Inoltre dato che i fondi stanno finendo, Delhi mi può offrire anche la possibilità di trovare un lavoro remunerato.

Non so cosa faro' dopo Delhi. Ho una vaga idea di dove indirizzarmi durante i prossimi mesi ma i programmi potrebbero cambiare.

Per ora sto lavorando come volontario con una organizzazione non governativa indiana (ONG) che si occupa di istruzione, sanità e sviluppo della comunità' locale tramite un lavoro fatto su bambini e donne. Per il momento seguo dei bambini in due centri che si trovano nelle baraccopoli di Delhi, a cui principalmente insegno inglese.

Sto realizzando che i bambini hanno tantissimo da insegnarmi – a dire il vero mi sembra di stare imparando più io da loro che loro da me. La spontaneità di questi bambini provenienti da situazioni disagiate mi riempie di energia e mi mette alla prova ogni momento in cui sono con loro.

Tuttavia non e' sempre facile. Per esempio la settimana scorsa ho cominciato a lavorare nella scuola del quartiere più disagiato e devo dire che il contatto con le condizioni di questa zona ha messo alla prova la mia motivazione ad andare avanti. Inoltre un forte diluvio - fuori dalla stagione delle piogge - ha abbassato notevolmente le temperature e ha inondato le strade che portano al quartiere dove lavoro. Un po' per il freddo portato dalla pioggia e un po' per lo shock di vedere quelle condizioni ho trascorso quasi due giorni chiuso in casa a guardare il soffitto con un mal di testa che mi toglieva l'appetito e non mi consentiva di fare niente.

Per ora le prime due settimane qui – sono arrivato il 26 settembre – le ho trascorse ad ambientarmi, trovare casa, capire come funziona per il lavoro, sbrigare faccende burocratiche, crearmi una connessione ad internet e soprattutto cercando di trovare un modo per affrontare i problemi della vita quotidiana in India.

Per ora questi sono gli ultimi aggiornamenti, sul blog i prossimi sviluppi!

Namaste!


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